Il Genoa stende l’Udinese e spezza il tabù: ora per i friulani c’è l’esame Parma

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Una serata amara per l’Udinese allo stadio Luigi Ferraris, dove i bianconeri sono usciti sconfitti per 2-0 contro un Genoa cinico e determinato. La formazione guidata da Cioffi non è riuscita a contenere l’esuberanza dei padroni di casa, pagando a caro prezzo un primo tempo sottotono e un’inferiorità numerica che ha condizionato pesantemente la ripresa. Con questo successo, il Grifone non solo conquista tre punti fondamentali, ma interrompe un digiuno storico contro i friulani: i rossoblù non battevano l’Udinese in Serie A da ben 13 incontri, una striscia negativa che durava da troppi anni.

La perla di Retegui e il raddoppio di Bani

La gara si è decisa sostanzialmente nella prima frazione di gioco. Dopo un avvio equilibrato, in cui Vazquez aveva fatto tremare i tifosi di casa colpendo un palo esterno al 33′ su azione d’angolo, il Genoa ha alzato il baricentro trovando il vantaggio tre minuti più tardi. La firma è quella di Mateo Retegui: l’attaccante della Nazionale, approfittando di una deviazione di Giannetti, si è esibito in una splendida rovesciata che non ha lasciato scampo a Okoye. Una “chilena” da manuale che ha galvanizzato l’ambiente.

L’Udinese ha accusato il colpo e, prima dell’intervallo, ha subito il raddoppio. Al 40′, Gudmundsson ha lavorato un pallone prezioso sulla destra, pennellando un cross perfetto per la testa di Bani, il quale ha insaccato il 2-0. In soli quattro minuti, l’inerzia del match si è spostata irrimediabilmente verso la sponda rossoblù, evidenziando le difficoltà difensive degli ospiti nel gestire i tagli e le palle aeree.

Una ripresa in salita e la gestione del Grifone

Le speranze di rimonta per l’Udinese si sono infrante quasi subito dopo il rientro dagli spogliatoi. A soli tre minuti dall’inizio della seconda frazione, la squadra di Cioffi è rimasta in dieci uomini, un episodio che ha virtualmente chiuso la contesa. Nonostante i tentativi di riorganizzarsi con i cambi — dentro Davis e Zarraga per dare freschezza — e un pressing d’orgoglio nel finale guidato da Kamara, i bianconeri hanno creato poche vere occasioni per riaprire i giochi.

Gilardino ha gestito saggiamente il vantaggio, inserendo forze fresche come Malinovskyi ed Ekuban. Proprio quest’ultimo ha sfiorato il tris, costringendo Okoye a un intervento plastico, mentre nel recupero Gudmundsson ha fatto la barba al palo con un tiro a giro. Il triplice fischio di Fourneau ha sancito un successo meritato per i locali, lasciando l’Udinese a riflettere su una prestazione opaca.

Obiettivo riscatto al Tardini: numeri e stato di forma

Archiviata la delusione di Marassi, il calendario non concede tregua. L’Udinese è chiamata a voltare pagina immediatamente in vista della prossima trasferta contro il Parma, in programma il 29 novembre 2025 allo Stadio Ennio Tardini. Si prospetta una sfida delicata tra due formazioni alla disperata ricerca di solidità difensiva. Sebbene i friulani occupino la decima posizione con 15 punti, cinque lunghezze sopra i ducali, entrambe le squadre hanno mostrato evidenti lacune nella propria retroguardia.

Il Parma arriva all’appuntamento rinfrancato da una vittoria esterna che ha alzato il morale, ma la difesa gialloblù resta un cantiere aperto. Di contro, l’Udinese vanta statistiche offensive migliori, guidando il confronto per “expected goals” (xG) e grandi occasioni create, ma paga una linea arretrata che concede troppo facilmente, come dimostrato proprio contro il Genoa.

Le chiavi tattiche e i protagonisti attesi

La sfida del Tardini si preannuncia equilibrata e potrebbe decidersi sui dettagli o sugli errori individuali. I precedenti recenti raccontano di partite combattute, con tre vittorie per parte e due pareggi negli ultimi otto scontri diretti. Per l’Udinese, molto passerà dai piedi di Sandi Lovrić, chiamato a orchestrare il centrocampo e garantire quel possesso palla (47% di media) necessario per innescare le punte. Adam Buksa sarà il riferimento offensivo principale, parte di un attacco che dovrà essere più cinico nel concretizzare la mole di gioco prodotta.

Sul fronte opposto, il Parma punterà sulla velocità di Pontus Almqvist sulle fasce e sulla presenza fisica di Mateo Pellegrino in area, nonostante quest’ultimo debba migliorare la propria percentuale realizzativa. Considerata la fragilità difensiva di entrambe le compagini, gli analisti prevedono una gara ricca di emozioni, dove la scommessa più logica appare quella di vedere entrambe le squadre andare a segno. Per l’Udinese sarà fondamentale ritrovare compattezza per non scivolare ulteriormente in classifica.